L’injera è il tipico pane piatto etiope con farina di teff che in Africa costituisce la base di molte ricette. Si utilizza per accompagnare carne e verdure e viene ampiamente utilizzato per raccogliere il cibo dal piatto, come sostituto delle posate.
La particolarità dell’injera tradizionale è il retrogusto acidulo; il teff contiene infatti dei batteri fermentativi che, facendo riposare l’impasto per diverse ore, si attivano e danno il via a un processo di lievitazione simile a quello del lievito madre (che sfrutta invece i batteri presenti nell’aria). In questo modo l’utilizzo del lievito diviene assolutamente superfluo. Il teff viene comunemente coltivato nel continente africano e in Etiopia, in particolar modo, è l’equivalente di ciò che il frumento rappresenta per gli europei e il riso per asiatici (e celiaci 😉 ). Utilizzato soprattutto per fare l’injera, questo cereale può diventare la base di una miriade di ricette e soprattutto panificati senza glutine. In Italia il teff è ancora poco conosciuto; viene importato e commercializzato solo da pochi rivenditori ma si trova con facilità sui siti di e-commerce esteri che effettuano consegne anche qui da noi. Io ho trovato la mia farina di teff certificata senza glutine ad una fiera; ne esistono diverse tipologie. La mia scelta è ricaduta sul teff rosso perché è meno dolce di quello bianco e quindi più adatto alle preparazioni salate che avevo in mente; comunque ho sempre visto l’injera preparata con teff bianco quindi sentitevi liberi di utilizzarne la tipologia che preferite. Il periodo di fermentazione è a vostra discrezione… L’injera originale viene lasciata riposare per tre giorni ma, se non amate l’acidità nei panificati o siete particolarmente sensibili ai lieviti e/o ai cibi fermentati, è sufficiente una notte per ottenere la splendida alveolatura tipica di questo particolare pane piatto senza glutine. E adesso è il momento della ricetta, tutorial foto e video compreso! 🙂
INGREDIENTI per 1 porzione
- 1 bicchiere di Farina di Teff (per me Lt Africa Teff)*
- 1 bicchiere di Acqua Naturale
- Sale fino qb
*Deve essere certificata senza glutine. http://www.youtube.com/watch?v=JGmBDdpqp1o
PREPARAZIONE
In una terrina mescolate la farina di teff con il sale e aggiungete l’acqua a temperatura ambiente. Coprite con un panno e fate riposare almeno 10 ore (per ottenere il sapore originale dell’injera, fate riposare tre giorni). Terminato il periodo di fermentazione, mescolate l’impasto rendendolo omogeneo. Scaldate una piastra antiaderente e versatevi sopra un paio di cucchiai di injera. Fate cuocere su un solo lato finché la superficie non si secca e appaiono una serie di crepe. La parte inferiore a questo punto avrà sviluppato una bellissima alveolatura quindi vi basterà capovolgere l’injera su un piatto e utilizzarla come meglio preferite. P.S. Servita arrotolata accompagnata ad una caponata di verdure è davvero ottima! —
Qui si imparano sempre cose nuove… ecco un altro prodotto del quale non ho mai sentito parlare! Sono sempre incuriosita dai prodotti tipici di altri paesi e di culture diverse dalla nostra, ora vado ad approfondire ancora un po’!
Mi piace un sacco come ti reinventi la cucina nonostante le imposizioni dietetiche!
Ciao, Tatiana
Adoro variare 🙂 in questo modo non si sente la mancanza di tutti quei cibi proibiti e poi ci si diverte tantissimo a sperimentare!
Grazie cara, un bacione
fantastica come sempre e non appena riesco a recuperare la farina di teff provo questa ricetta facilissima 😉
Speriamo che presto abbassino anche i prezzi 😉
che meraviglia…la farina di Teff!! Ne ho scoperto l’esistenza la scorsa settimana …..qui si scoprono sempre piacevoli novita’ 😉
a presto Ilaria
Ciao Ilaria, anche io trovo che il teff sia fantastico (sarà l’effetto novità ma è troppo bello vederlo fermentare senza fatica) 😀 Grazie della visita 🙂
Ciao e piacere di conoscere il tuo blog. Da tempo desidero provare la farina di teff ma ancora non l’ho trovata. Posso chiederti qual’è la marca che tu utilizzi? Proverò a cercarla on line. Spero di poter preparare presto questo pane. A presto simo
Ciao Simo, piacere mio! Certo: io ho usato la LtAfrica…è un’azienda di Treviso che vende anche online. Purtroppo il teff è costoso 😦 su amazon.uk lo trovi a meno ma poi con le spese di spedizione…
Ecco è da tempo che voglio comprare questa farina, adesso so che mi è indispensabile!
In pane davvero facile da fare, grazie per tutte queste preziose informazioni!
Grazie a te di essere passata qui 🙂
caspita! quanto cose ho imparato qui da te! grazie per tutte le info, per la ricetta particolarissima e di sicuro molto buona! Un bacione. Sonia
Grazie Sonia! Un bacione 🙂
Ciao, io ho aspettato 3 giorni ma mi ha fatto la muffa 😦 Forse d’estate meglio 2? Quando posso capire se è pronta da cuocere?
Ciao Simona! In effetti il clima da noi è completamente diverso da quello africano ed entrano in gioco molte componenti per lo sviluppo dei lieviti, ad esempio l’umidità dell’ambiente. Non so se hai mai provato a fare il lievito madre, ma il principio è simile… bisogna riuscire a trovare il posto giusto per far crescere i lieviti senza che la situazione degeneri 😉 Per cominciare ti consiglio la versione rapida dell’injera, quella con solo una lunga notte di riposo: il sapore è delizioso e si crea già un principio di fermentazione che ti permetterà di ottenere il caratteristico aspetto retinato sul retro della piadina. Fammi sapere! A presto 🙂
Grazie Alessia! Farò un sacco di prove perché ala fine ieri sera l’abbiamo cmq fatta anche se con poche ore di fermentazione (oramai avevo preparato lo zighinì 🙂 ) e il sapore è troppo buono!